Il pericolo del “Fai-da-te” nelle polizze di RC Professionale per avvocati proposte dalle piattaforme di alcuni Broker

Ecco quali possono essere i pericoli di assicurarsi attraverso piattaforme brokerizzate standardizzate prive di alcuna consulenza specifica su misura.

Se hai dovuto affrontare o stai affrontando in questo momento il problema della tua copertura assicurativa professionale per avvocati, senza dubbio ti sarai già imbattuto in una miriade di proposte.

Non ti sarà stato difficile smanettare su google e trovare diverse “piattaforme brokerizzate” ad adesione on line che ti propongono, previa compilazione di un modulino, la copertura assicurativa professionale a prezzo pubblicizzato come iper scontato.

Non solo, la stessa apposita sezione del sito della Cassa Forense, tra le tante proposte, ne ha ben quattro che in una maniera o in un altra ti suggeriscono (o dovrei meglio dire ti impongono) questo tipo di soluzione.

Se quello che dico corrisponde al vero allora devi sapere che il pericolo che potresti correre, cedendo alla tentazione di acquistare superficialmente una di quelle polizze, è di infilarti nel sentiero sbagliato. E chi lo ha messo in piedi sta sfruttando i tuoi “punti deboli” ben sapendo quello che sta facendo.

Mi spiego meglio.

Se c’è una cosa che ho capito lavorando al fianco di tanti avvocati come te è che nessuno di loro “ha tempo”. Sono sempre di fretta. Anche i miei clienti più “fedeli” fanno spesso fatica a ritagliarsi una mezz’ora per parlare delle loro cose importanti.

D’altra parte tu stesso potresti esserti messo a leggere questo articolo di sera o, peggio, di notte, perché durante il giorno tra udienze, carte, memorie da scrivere e depositare, costituzioni (in giudizio), invii telematici e chissà quant’altro, probabilmente ti mancano anche i cinque minuti per andare in bagno.

E non mi stupirei se le ricerche che fai su internet le facessi proprio in quei cinque minuti dal telefonino.

Quindi, pur consapevole che la copertura assicurativa professionale, oltre che essere obbligatoria, è pure importante, con tutta probabilità essa non è comunque il tuo primo pensiero della giornata.

Chi ti propone la “fuffa”, quindi, lo sa bene. Tu non hai tempo e quindi il “facile, veloce, comodo e poco costoso” diventa un’attrattiva forte. Come quando, nella pausa pranzo, ti accontenti dei tortellini consumati al bar anziché nel buon ristorante, ben sapendo che sono probabilmente la brutta copia dei “quattro salti in padella Findus”. La fretta e la “comodità” diventano più importanti del contenuto e della salute.

Un altro fattore importante, sfruttato a tuo discapito, è la “percezione” generale che le persone hanno nei confronti delle “assicurazioni”.

Io la chiamo la “Sindrome del Segugio.it”, cioè quella consolidata opinione diffusa che le assicurazioni “migliori” siano quelle che ti fanno risparmiare e che non prevedano nessuna intermediazione. Come se la polizza assicurativa fosse un prodotto da “banco frigo” anziché un contratto inserito in un servizio complesso e strutturato.

Il ruolo dell’assicuratore tradizionale, quindi, è visto come un’inutile rottura di scatole (o un furfante da tenere lontano) che mira ad arricchirsi alle spalle del povero cliente.

Un giochino semplice: quando parli di assicurazione la prima cosa che ti viene in mente è l’RC Auto. Essa, però, più che come Contratto è percepita come una “tassa”, un odioso balzello che ingrassa le compagnie (ladre) e gli assicuratori (farabutti).

Ecco che chiunque si presenti come l’Eroe Mascherato che ti fa risparmiare su questa “tassa odiosa” diventa l’idolo delle masse (tra l’altro si badi bene che il vari comparatori “on line” in realtà sono dei Broker, ovvero degli intermediari assicurativi).

Ma se questo sentire comune può essere assecondato, al limite, nell’intermediazione delle polizze RC Auto, probabilmente nell’ambito dell’RC Professionale la faccenda si fa pericolosa.

Purtroppo la “standardizzazione” delle proposte assicurative e la “spersonalizzazione” dell’offerta pare siano molto di moda nelle anche polizze professionali per avvocati.

Attenzione, non voglio denigrare il lavoro che molti Broker mettono in campo, spesso e volentieri su sollecitazione degli Albi, delle Casse o delle Associazioni territoriali. Anzi, è sicuramente apprezzabile lo sforzo che molti operatori producono nel cercare nel mercato assicurativo nazionale ed internazionale una quotazione economica per una massa critica di rischi.

Per cui se l’obiettivo è quello di dare il prezzo più basso possibile alle polizze allora possiamo dire che esso è centrato.

Ma c’è il rovescio della medaglia.

Quello che manca è il plus fondamentale ovvero la disponibilità ad arricchire la polizza professionale dell’assicurato/avvocato con una vera consulenza che lo guidi nel capire cosa sta per acquistare. Sia per una questione di correttezze e chiarezza, sia affinché esso sia consapevole di cosa le garanzie coprono.

In tutte le professioni, quella di avvocato, di medico, di commercialista, di ingegnere e così via, diventa difficile proporre in maniera standard e ripetitiva il medesimo servizio. Ogni caso, ogni situazione, ogni soluzione è diversa. E quindi necessita di un lavoro puntuale e specifico.

Per quale motivo, allora, nella proposta di un servizio assicurativo, questa cosa non deve essere altrettanto vera?

Il singolo avvocato ed il grande Studio Legale che tratta magari diritto societario sono le stessa cosa? Chi si occupa di diritto del lavoro ha le stesse esigenze di chi opera nel diritto amministrativo lavorando con gli Enti Pubblici?

Ovvio che no. Ecco dunque che indirizzare il professionista nella rete (è proprio il caso di dirlo) di una “pesca a strascico” standardizzata è un’operazione che non porta pieno rispetto della figura del singolo Avvocato o dello Studio.

L’utilizzo delle anonime piattaforme ad adesione standardizzata nascondono con la scusa della “comodità e della convenienza” (che tra l’altro non sempre c’è) l’incapacità, l’impossibilità o la poca voglia dell’assicuratore/broker di dare una consulenza specifica su misura all’avvocato.

Queste formule nascono, per carità, con tutte le buone intenzioni del mondo ma non ti stanno facendo un favore: se nella tua polizza c’è un esclusione che non hai visto o non hai capito a pieno, con chi te la prendi? Devi prendertela con te stesso visto che la polizza te la sei fatta da solo.

Che poi, se l’assicuratore non ci si prende la briga di dare attenzione al cliente quando “si prende i soldi”, cosa accadrà nel momento in cui sarà il momento di pagarli perché capita un sinistro? Chi ti aiuterà nel momento in cui, invece, ne avresti più bisogno? Un perfetto sconosciuto?

Ecco perché, se davvero hai a cuore la tua attività, il prestigio della tua carriera professionale e la sicurezza che il tuo patrimonio non sia compromesso da qualche errore professionale allora dovresti costruire un rapporto con un assicuratore che sia un professionista specifico che parli e capisca la tua lingua.

Un assicuratore specialista che conosca la tua professione, si prenda il tempo necessario per conoscere chi sei, che tipologia di “affari” tratti e ritagli su di te e sul tuo studio la proposta assicurativa. Come fai tu con i tuoi clienti (infatti immagino che non ti sogneresti mai di trattare un caso senza conoscere il tuo cliente, giusto?).

Per approfondire questi aspetti, e numerosi altri, ho preparato per te una guida completamente gratuita, che ti svelerà perché le nuove polizze di R.C. professionali per avvocati, pur adeguate alle nuove normative, non sono comunque in grado di fornirti una sufficiente protezione.

Scarica ora: “Le cinque cose da sapere, prima che sia troppo tardi, sulla polizza di R.C. Professionale per avvocati“.

Cicca qui => http://guida.avvocatoassicurato.it/

Stay tuned.

Ilie Rizzato

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