La Polizza Infortuni obbligatoria Avvocati: una ca(vola)ta pazzesca

Ecco quello che devi sapere sulla polizza obbligatoria per avvocati che nessun assicuratore ti vuole davvero spiegare

La polizza infortuni obbligatoria per gli avvocati è “fuffa”. Esatto, hai capito bene, la polizza infortuni per avvocati, pensata in base alle specifiche del D.M. 22/09/2016 è esattamente come la “Corazzata Potëmkin” ovvero una “ca**ta pazzesca”!

E se te lo dice un assicuratore che invece dovrebbe essere qui per vendertele, allora ci devi credere.

Leggi bene cosa dice l’oggetto dell’assicurazione:

“[Si assicurano] le conseguenze dirette ed esclusive di Infortuni subiti dall’Assicurato – Avvocato, collaboratori, praticanti e dipendenti per i quali non sia operante la copertura assicurativa obbligatoria I.N.A.I.L. – nello svolgimento della propria attività professionale, compresi gli infortuni che si verificano durante il percorso dall’abitazione dell’Assicurato al luogo di svolgimento dell’attività professionale e tragitto inverso. La garanzia comprende altresì gli infortuni che colpissero gli Assicurati durante il tragitto occorrente per recarsi al luogo ove sono chiamati ad espletare il loro mandato e viceversa, purché questi infortuni avvengano durante il tempo strettamente necessario a compiere il percorso per via ordinaria e con gli abituali mezzi di locomozione, sia privati, sia pubblici o di servizio”.

Hai letto le parti in “neretto”? Non le ho messe a caso.

La copertura, infatti, vale esclusivamente durante l’attività professionale o durante i tragitti dall’abitazione al luogo di lavoro (lo Studio) e per recarsi dove si è chiamati ad espletare il proprio mandato (quindi il tribunale, di sicuro, perché già ho qualche dubbio che tu sia coperto quando ti rechi alla sede del cliente). Ovviamente per il tempo “strettamente necessario”.

Quindi per avere “i soldi”, caro mio, non solo ti devi essere fatto male, ma devi pure dimostrare che stavi andando a lavorare (il liquidatore, grazie a Google Maps, stanerà le tue deviazioni di percorso tra casa tua ed il luogo deputato) e devi avere in mano “il mandato” ad espletare la tua funzione (ad. esempio, la fissazione di un’udienza nell’ambito dell’incarico conferito da un tuo assistito).

In tutti gli altri casi? Non avrai nulla. E, credimi, non avrai nulla anche in tutti i casi i cui ci saranno “dubbi” interpretativi circa quello che stavi facendo quando hai subito l’infortunio?

Se ti sembra un problema irrilevante prova ad immaginare come potresti dimostrare al liquidatore di turno, che stavi espletando il tuo mandato e che il tuo infortunio è avvenuto durante il “tuo servizio” anziché mentre facevi qualcos’altro.

Se subissi un incidente stradale grave ed in auto avessi le mazze da golf, o anziché indossare la giacca e la cravatta (o un elegante tailleur per le donne) fossi trasportato in ospedale in abbigliamento un po’ più sportivo, credi davvero che ti troveresti di fronte ad una “interpretazione” univoca?

E a poco varrà la tua dichiarazione che ti dovevi “trovare” con un cliente proprio alle Calandre.

Che poi lo sanno tutti che gli Avvocati, in fin dei conti, stanno sempre lavorando e che è difficile scindere i momenti di svago da quelli strettamente professionali. Ma la realtà è che una polizza formulata in quella maniera, non essendo chiara, ti darà solo un sacco di problemi nel momento in cui dovrai chiedere dei soldi.

Se poi le dovessimo “leggere” nel merito, anche dal punto di vista delle garanzie, la copertura fa acqua da tutte le parti.

Le franchigie (in tutte le garanzie) a tuo carico sono talmente penalizzanti che per ottenere qualche euro devi finire con il trascinarti per strada con le braccia. Le esclusioni presenti in polizza faranno si che tu sia coperto solo se ti inciampi in aula calpestando la tua toga e sbattendo la testa contro il banco del Pubblico Ministero.

Quindi, parliamoci chiaro: se il tuo obiettivo è assolvere l’obbligo di legge e presentare all’Albo degli Avvocati la copia della polizza infortuni adeguata al D.M., in modo da non avere “rogne”, ben sapendo che stai pagando per un contratto che ti darà poco o nulla allora “OK”… siamo d’accordo… stai “prendendo” in giro il Governo che ha messo questa imposizione assurda.

Se, invece, pensi che con la polizzetta da 50 o 100 euro tu sia realmente coperto contro gli infortuni e che la tua vita sarà salva contro gli imprevisti che un libero professionista può subire, allora sappi che stanno prendendo in giro te.

Uno specchietto, ma per le allodole

Considerala l’ennesima tassa da pagare… un fastidioso regalo che fai alla categoria degli assicuratori.

A proposito: purtroppo, l’obbligatorietà della copertura sta portando alla ribalta i consueti “assicuratori imbonitori” che sfruttano il fatto che tu non abbia tempo per le tue cose, in quanto troppo impegnato per i clienti.

L’ultima “bufala” che ho sentito è che le polizze create in base al DM del 22/09/2016 sono da considerarsi delle “Full time” cioè ti coprono 24 ore su 24 qualunque cosa tu faccia. Questo, secondo i soliti ciarlatani, perché per un avvocato è difficile tracciare una reale differenza tra orario lavorativo e tempo libero.

Ma come ti ho spiegato prima, nel dettaglio, questa cosa è tutt’altro che vera. Una polizza H24 infortuni difficilmente costa meno di 200/300 euro (a stare bassi). Secondo te, come può costare 60/80 euro e darti le stesse garanzie? Ovvio che c’è il trucco.

Stai attento, caro avvocato, perché questi imbonitori sono gli stessi che vorrebbero mettere le mani sulla tua preziosa polizza di RC Professionale. Ecco perché ti dico: scarica ora la mia guida gratuita e scopri quello che devi sapere per difenderti dai ciarlatani, dai dilettanti e dagli imbroglioni.

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Ilie Rizzato

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